Recentemente il Consiglio di Stato (Cons. St., comm. spec., 29 marzo 2018, n. 859) ha elaborato un parere, su richiesta del Ministero della Salute, sull’utilizzo dei sacchetti biodegradabili monouso della frutta e della verdura. Infatti, numerose associazioni dei consumatori avevano contestato l’ulteriore spesa che questi sacchetti comportavano per il consumatore. Sostanzialmente il Consiglio di Stato, “Fermo restando il primario interesse alla tutela della sicurezza ed igiene degli alimenti” non esclude che il consumatore possa servirsi di sacchetti acquistati precedentemente ed idonei all’uso.
Il parere mira a rendere più chiara la legge eppure permangono numerose perplessità. La più evidente è che viene lasciato a ciascun esercizio commerciale il compito di valutare l’idoneità e la conformità alla legge dei sacchetti reperiti altrove, con la concreta possibilità di vietarne l’utilizzo per garantire l’integrità dei propri prodotti. Affermazione che in pratica potrebbe annullare concretamente la possibilità di servirsi di sacchetti non acquistati nel medesimo esercizio commerciale.
Federconsumatori, da sempre attenta alle necessità dei consumatori, nonostante l’importanza di tutelare l’ambiente e ridurre la plastica che soffoca i nostri mari, non può che evidenziare la confusione normativa e la mancanza di adeguata comunicazione sulla vicenda da parte del Ministero della Salute, e ora anche del Consiglio di Stato.
Eufemia Acunto