La problematica della sostenibilità ambientale e del corretto utilizzo e riuso delle risorse naturali è tra le principali preoccupazioni che gli attori politici ed economici responsabili si pongono; occorre infatti salvaguardare il pianeta dai rischi provocati sia dall’inquinamento e dal riscaldamento globale che dalla limitatezza delle risorse disponibili necessarie per garantire un’esistenza decorosa a tutti gli abitanti del pianeta. La vita civile e lo sviluppo economico, prerogative fino a qualche decennio fa di una parte ridotta dell’umanità, si estendono sempre più richiedendo uno sfruttamento delle risorse naturali ai limiti della sostenibilità. Pertanto lo sviluppo di quella che viene definita “economia circolare” si rende sempre più necessario considerando che solo attraverso questo modo di produrre e consumare sarà possibile salvaguardare le risorse della Terra per le future generazioni.

Di fronte ad un problema globale le azioni necessarie a promuovere l’economia circolare si devono moltiplicare nel particolare, nel territorio. Ogni azienda produttrice, ogni consumatore, ogni operatore pubblico e privato, devono attuare comportamenti coerenti con gli indirizzi generali dell’ economia circolare che prevede il riuso ed il riciclo di ogni bene materiale utilizzato per le necessità di vita dignitosa e civile di ogni individuo.

La moderna produzione e distribuzione industriale dei beni di consumo genera invece una quantità enorme di prodotti che, con le loro confezioni e imballaggi, dopo essere utilizzati diventano rifiuti.

Il primo obiettivo è quindi quello di realizzare confezioni e imballaggi, destinati a divenire rifiuti, con materiali non inquinanti minimizzando le parti non riutilizzabili e massimizzando quelle riutilizzabili o riciclabili.

Il secondo riguarda il comportamento dei distributori e dei cittadini che dovrebbero anzitutto evitare sprechi e imballaggi inutili e quindi realizzare un’adeguata separazione dei materiali e conferirli nel modo più adeguato possibile.

Il terzo e decisivo obiettivo consiste nel raccogliere il materiale di scarto e utilizzarlo come materia prima realizzando quindi un’economia circolare.

Nella consapevolezza che i comportamenti sopra elencati sono determinanti per uno sviluppo sostenibile sia il legislatore Europeo che quello Nazionale e recentemente quello Regionale hanno prodotto norme di grande importanza che tutti i soggetti sono chiamati non solo a rispettare ma anche ad attuare nel migliore dei modi.

L’attuazione delle norme in materia di economia circolare sono al centro dell’attenzione in molti settori, sapendo che sono necessarie nuove idee, ricerca, sperimentazione e concretizzazione di reali obiettivi di miglioramento e di buone pratiche, nell’atteggiamento e nell’organizzazione in primo luogo dei gestori della raccolta e trattamento dei rifiuti e nei comportamenti dei consumatori, oltre che dei produttori e dei distributori.

Occorre riconoscere che l’attività di riutilizzo e riciclo dei rifiuti comporta inizialmente maggiori costi, soprattutto per i nuovi investimenti necessari; in prospettiva, però, si possono realizzare non solo un’economia nella gestione e nuova occupazione ma anche ricadute positive per i consumatori e gli utenti. E’ quindi necessario fissare gli obiettivi con la massima oculatezza possibile e con investimenti efficaci e verificati democraticamente in modo trasparente.

La massima efficienza della raccolta differenziata, la tariffa puntuale, le modalità e i tempi di conferimento e di prelievo dei rifiuti, il corretto e più efficiente riuso‑riciclo dei materiali, il conferimento più ridotto e meno inquinante possibile del residuo non più riciclabile sono quindi indispensabili. Per mettere a confronto su questi argomenti le varie proposte, le conoscenze e le esperienze per il miglior risultato possibile, nella direzione di una reale economia circolare anche nella nostra regione, il Forum Consumatori – Imprese FVG organizza per la mattina del 27 Febbraio 2018, presso il palazzo della Regione a Udine, sala Pasolini, un convegno dove saranno presenti esperti, anche nazionali, i gestori delle aziende di trattamento dei rifiuti, le associazioni dei consumatori e ambientaliste della regione ed esponenti della Regione Friuli Venezia Giulia.

 

Edo Billa