Dal primo gennaio 2016 in caso di crisi bancarie non sarà più lo Stato a finanziare i salvataggi delle banche bensì gli stessi istituti, cioè i suoi azionisti, obbligazionisti, correntisti ed i fondi. Pertanto gli azionisti in prima battuta e poi gli obbligazionisti ed infine, soltanto se necessario, i correntisti con depositi superiori a 100mila euro dell’istituto di credito interessato dovranno intervenire direttamente. Solo in seguito all’utilizzo dell’intero capitale e solo dopo che la Banca d’Italia avrà usato altri strumenti, come la vendita di una parte degli attivi della banca, potrà subentrare il coinvolgimento degli investitori. Il recepimento della direttiva Ue 2014/59 (cosiddetta Brrd) per il risanamento e la risoluzione del settore creditizio e degli intermediari finanziari, il cui termine scadeva il 31 dicembre 2014, come detto prevede lo strumento del “bail-in”. Alcuni istituti si sono già premuniti per poter evitare in caso di crisi l’applicazione del bail-in e hanno nelle ultime trimestrali messo da parte 197 milioni per i due fondi previsti dalla nuova misura salva-banche. Infatti, per far fronte ai casi improrogabili, il sistema bancario italiano sta prendendo in considerazione l’attivazione di una holding per il salvataggio, il rilancio e la successiva cessione sul mercato nell’arco di 2-3 anni di Cassa di risparmio di Ferrara, Banca Marche e Banca Popolare dell’Etruria, vale a dire le tre crisi bancarie che per gravità mettono più in allarme il settore italiano del credito e le Autorità vigilanti. Le risorse necessari verranno versate dalle altre banche italiane, tuttavia sarà probabilmente necessario coinvolgere anche i titolari di obbligazioni subordinate, vedendosi convertiti i bond in partecipazioni azionarie. La direttiva Ue prevede inoltre l’intervento del fondo di risoluzione a livello nazionale, costituito con versamenti dalle banche (può assumere fino al 5% delle perdite) oppure del fondo di risoluzione europeo chiamato SRF (Single resolution fund), anch’esso costituito con i versamenti delle banche.
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