Abbiamo registrato con soddisfazione oltre un mese fa il fatto che cominciavano a pervenire gli anticipi sui rimborsi erogati dal Fondo indennizzo risparmiatori. Ci si poteva legittimamente attendere che, compatibilmente con i tempi ragionevolmente richiesti dall’istruttoria, i rimborsi proseguissero con un ritmo soddisfacente. Dobbiamo invece registrare che, a seguito di decisioni assunte in sede di Commissione Tecnica esaminatrice, vengono richieste integrazioni documentali del tutto pretestuose, tese unicamente ad allungare i tempi mettendo a rischio gli indennizzi. Si tratta in alcuni casi di documenti impossibili da reperire dato il tempo trascorso e la scadenza del termine degli obblighi di conservazione; in questi casi ai risparmiatori viene richiesto di produrre autocertificazioni con conseguenti assunzioni di responsabilità anche sul piano penale.
Una vicenda intollerabile; Federconsumatori nazionale ha chiesto chiarimenti a Consap che, pur condividendo le nostre valutazioni e perplessità, si è dichiarata pressoché impotente in relazione a tale vicenda in quanto le competenze decisionali sono esclusivamente in capo alla Commissione Tecnica. Federconsumatori nazionale è intervenuta presso il Ministro dell’Economia e delle Finanze e il Presidente del Consiglio affinché, facendo seguito agli impegni assunti nei confronti dei risparmiatori a cui avevano assicurato piena tutela, intervengano prontamente per far cessare le pratiche dilatorie poste in essere dalla Commissione Tecnica.
Da alcune notizie di stampa emerge anche un’estenuante lentezza nell’esame delle domande presentate: occorre quindi verificare l’adeguatezza delle risorse umane e tecniche dedicate a questo scopo per consentire tempi ragionevoli nell’esame delle domande e nella liquidazione degli indennizzi. Risulta inammissibile che i risparmiatori cui erano stati garantiti i ristori, alcuni dei quali hanno presentato le domande da più di un anno, si trovino di fronte a un indecente scarico delle responsabilità tra decisione politica e competenze burocratico-amministrative. Se non è possibile accelerare i tempi delle istruttorie e abbandonare pretestuose richieste di integrazione dei documenti, occorre stabilire un termine massimo, ad esempio un anno, entro il quale le domande presentate si intendono accolte in assenza di richieste di integrazione documentale e danno luogo all’erogazione almeno dell’80% dell’indennizzo spettante.