La pandemia da coronavirus, ancora in corso, oltre al comprensibile spavento per la propria incolumità ha messo l’intera umanità di fronte a profondi ripensamenti sul pervasivo senso di onnipotenza diffuso tra le popolazioni dei paesi maggiormente sviluppati. E qui il nostro pensiero non può fare a meno di ricordare le innumerevoli vite recise e il dolore di chi direttamente o indirettamente è stato toccato dal contagio. Il modello sociale di sviluppo, di produzione, di sfruttamento sfrenato delle risorse, dell’eccessivo consumo e spreco, delle profonde e crescenti disuguaglianze, della necessaria solidarietà di mutuo aiuto… tematiche assai care alla nostra associazione, oggi appaiono all’ordine del giorno con una diversa e rinnovata consapevolezza di urgenza. Vedremo se saremo in grado di approfittarne per favorire un futuro migliore alle generazioni che verranno. Sarà compito di tutti marciare in questa direzione.

In tutto il periodo di chiusura (lockdown) i volontari e i collaboratori delle nostre sedi principali, operando da remoto, hanno costantemente mantenuto i contatti con quanti hanno chiesto ai nostri recapiti telefonici e telematici aiuti, informazioni, tutele e a volte anche un sostegno di solo ascolto, una attenzione al proprio disagio solitario. Il lavoro è stato intenso, costante e più ricco di umanità del solito. Le questioni maggiormente affrontate hanno riguardato, a titolo di mera elencazione: i rimborsi di pacchetti turistici e viaggi annullati, i rimborsi e pagamenti delle rette di nidi, asili e mense scolastiche oltre a quelli relativi a corsi formativi vari di scuola guida, lingue, cucina ecc..; i rimborsi di quota parte degli abbonamenti di palestre, piscine, centri ricreativi e culturali, concerti, spettacoli teatrali, eventi vari…; abbonamenti di trasporto pubblico non usufruiti, assicurazioni auto ecc.. L’elenco è ancora lungo. Costanti e numerosi sono stati gli interventi di reclamo nel settore della telefonia, dell’energia elettrica, del gas e dell’acqua che hanno continuato a mantenere la caratteristica di “settore conflittuale”, seppur eravamo in presenza di blocco per decreto delle sospensioni di fornitura per morosità.

Infine si è portato a termine l’impegnativo compito, scaduto il 18 giugno, di richiesta del dovuto al Fondo Indennizzo Risparmiatori, per i nostri associati incappati nella terribile vicenda di fallimento delle banche venete. Con queste premesse il prossimo futuro ci vedrà ancora più attenti e impegnati a contrastare con tutte le nostre forze modelli di sviluppo irrispettosi dell’ambiente affinché la produzione dei beni abbia al centro l’uomo, contro gli sprechi in generale e che non prevalga la ricerca del profitto come fine a se stesso. La sensibilizzazione al consumo consapevole rimette nelle mani del consumatore un compito e un impegno fondamentali per migliorare il futuro.

Angelo D’Adamo