Non passa giorno senza che qualche cittadino non si presenti ai nostri sportelli per denunciare di essere stato vittima presumibilmente di una truffa o un tentativo di truffa chiedendoci un aiuto per uscirne fuori. Così come non passa giorno senza che i mass media non ci rivelino della scoperta di qualche truffa di ampia portata nei confronti di cittadini consumatori congegnata da vere e proprie associazioni a delinquere. Sembra non essere sufficiente a debellare i comportamenti truffaldini il costante ed encomiabile impegno, denso di importanti risultati, che le autorità preposte e le forze dell’ordine mettono continuamente a segno. Per ogni fascia sociale o categoria c’è la truffa dedicata, nessuno è escluso da tale eventualità: maschio, femmina, colto, giovane, anziano, benestante, professionista, disoccupato, italiano, straniero… Per ogni settore di interesse c’è la propria azione delittuosa: informatico, economico finanziario, commerciale, contrattuale…
Difficile identificare le ragioni della propensione, così diffusa nel nostro amato Paese, a comportamenti che nel diritto italiano si identificano come tesi “all’ottenimento di un vantaggio a scapito di un altro soggetto indotto in errore attraverso artifici e raggiri”. Un po’ forse ci aiuta, per capire il fenomeno, il ricordo o la rinnovata visione di uno spassoso film commedia del 1961, dal titolo “Tototruffa 62”, con Totò che tenta di vendere la fontana di Trevi a un ingenuo italoamericano. Ma, il periodo di quella bonaria commedia è lontano e le truffe di oggi non risparmiano nessuno.
Per tornare ai nostri interventi concreti, i casi più frequenti che vengono segnalati ultimamente nelle nostre sedi, che con un po’ di presunzione amiamo definire “presidi per la legalità “, oltre alle note truffe finanziarie che hanno fatto razzia dei risparmi di tanti normali cittadini, riguardano gli acquisti di mobili mai consegnati con l’incasso però di rilevanti somme di anticipo da parte di affaristi affabulatori. Del caso si sta interessando la Guardia di Finanza. Numerosi anche i casi di truffe in cui, facendo leva sulla promessa alle famiglie di consegnare un regalo senza obblighi di acquisto, viene consegnato anche un catalogo di prodotti vari per la casa e, con modalità di approccio subdolo, nell’occasione si contrattualizzano invece, impegni ad acquisti per 2-3 mila euro o più, giocando sull’assenza di chiarezza commerciale.
Molto frequenti, inoltre, sono quei casi annoverabili come contratti non voluti o non desiderati di telefonia o energia elettrica e gas attivati a domicilio o tramite telefono. In questi ultimi casi con i reclami riusciamo solitamente a risolvere il problema con l’annullamento dei contratti non voluti consapevolmente. Il fatto grave che registriamo per questa tipologia di truffe riguarda purtroppo l’assenza di sanzioni nei confronti di chi attiva questi nuovi contratti, sia persona fisica o società coinvolta.
L’elenco potrebbe continuare ancora per molto. In definitiva, superando l‘opinione comune sull’esistenza di una diffusa propensione tutta italiana al malaffare, che non ci darebbe alcun aiuto, poiché tesa a valutare la piaga come endemica e pertanto inestinguibile, crediamo invece che ci sia bisogno, oltre a un aumento degli interventi di prevenzione da parte delle autorità preposte, anche di un sensibile inasprimento delle sanzioni per reprimere ogni comportamento volto a truffare gli altri.
Comunque rimane sempre fondamentale una maggiore attenzione da parte di noi tutti per aumentare la consapevolezza del mercato che abbiamo di fronte e che a volte assume aspetti di vera e propria giungla.
Angelo D’Adamo