Sotto il capitolo “dipendenze” si è soliti catalogare fenomeni sociali rilevanti in negativo quali l’alcolismo o l’uso di sostanze stupefacenti. In una società divenuta (talvolta suo malgrado) post‑industriale e globale nonché pesantemente colpita nell’ultimo decennio da una crisi che ha devastato il suo tessuto economico-sociale, anche tali fenomeni cambiano caratteristiche e connotati. Ad esempio in Italia l’alcolismo colpisce sempre maggiormente le fasce giovanili della popolazione e si allarga in modo incontrollato la diffusione di droghe di nuova generazione. Si registra inoltre l’emersione e la diffusione di più recenti “dipendenze” di tipo comportamentale e, tra queste, in particolare il GAP, un acronimo apparentemente curioso che si riferisce però a una piaga sociale distruttiva e spesso sottovalutata, il gioco d’azzardo patologico. I dati a riguardo sono da tempo inquietanti, recenti studi danno – in un triste parallelo con la povertà – il fenomeno del gioco in continua crescita e attualmente si stimano con ragionevole precisione tra 700 mila e oltre 1 milione i giocatori patologici in Italia. Con il disagio sociale è certamente l’aumento dell’offerta d’azzardo la causa di fondo di questo preoccupante sviluppo. Inutile sottolineare che tutto ciò comporta pesanti costi familiari e sociali, non solo in termini economici (rischi per il patrimonio, indebitamento, ricadute sul sistema sanitario pubblico) ma anche psicologici e relazionali, soprattutto all’interno delle sfere familiare e di lavoro dei soggetti colpiti. Il paradosso è che lo Stato incassa grazie al gioco legale circa 10 miliardi all’anno, praticamente una Finanziaria!
Nella nostra Regione si stima siano circa 6.000 le persone che presentano problematiche riconducibili al gioco d’azzardo patologico. Nel 2016 i giochi leciti hanno incassato sul territorio oltre 1 miliardo di euro, per il 75% con i 10 mila apparecchi distribuiti negli oltre 2 mila locali di gioco.
La Regione Friuli Venezia Giulia è intervenuta con forti dichiarazioni di principio, stanziamenti e vari provvedimenti per contrastare il fenomeno GAP, in primis con l’approvazione della LR 1/2014 che, fra le altre cose, ha istituito un Tavolo Tecnico permanente e ha introdotto una distanza minima delle sale giochi dai luoghi sensibili (scuole, chiese, centri di aggregazione etc.). Nel 2017 erano in carico ai Servizi Regionali che si occupano del recupero dei giocatori patologici 512 persone, prevalentemente oltre i 40 anni, ben 100 in più rispetto all’anno precedente. Iniziare questo percorso terapeutico, che normalmente ha tempi lunghi ma grande probabilità di successo, non ha costi e non necessita neppure di un certificato medico. Spesso il passaggio più difficile è far venire a galla il fenomeno e cioè convincere la persona a dichiarare a chi gli sta vicino il proprio stato patologico.
Anche Federconsumatori FVG è coinvolta nei progetti regionali contro il GAP. Lo specifico piano prevede la creazione di una rete territoriale finalizzata al supporto economico, legale e amministrativo alle persone con problemi di gioco d’azzardo e, anche attraverso un recente convegno tenutosi a Udine che ha visto la partecipazione di vari professionisti e di un magistrato locale, dare risposta alle domande sulle modalità di utilizzo della L.3/2012 e in particolare sulle crisi di indebitamento familiari legate al gioco d’azzardo.
Otello Savio