La possibilità di comunicare direttamente e personalmente in tempo reale praticamente con tutto il mondo ha cambiato il concetto di relazioni interpersonale, e ogni settore socioeconomico e politico viene profondamente coinvolto dal nuovo paradigma comunicativo. In particolare la rete sociale, ossia le pratiche di social networking, social media e le diverse forme di confronto e di comunicazione interpersonali basate sulla possibilità e volontà di ogni individuo di costituirsi in soggetto attivo e negoziale in ogni relazione sociale, dalle azioni politico-istituzionali alle azioni di acquisto e di giudizi su tutti gli aspetti socioeconomici e di costume, trasformano il consumatore da cliente passivo a consumatore cittadino attivo, diventando una figura centrale che tende ad acquisire una sempre maggiore preminenza sul mercato rispetto ai soggetti della produzione. Strumento di questa inversione di ruoli è l’individualismo attivo, che rende ogni persona punto e snodo di una rete senza centro.

Da questo primato bisogna oggi ripartire per dare forma al protagonismo di un sistema che deve avere nel consumo consapevole un polo negoziale rispetto alle nuove relazioni digitali che riclassificano istituzioni, poteri, economia. In un’economia sempre più intrecciata alla rete, e basata su fattori inediti quali la web reputation e il data mining (l’estrazione di un sapere o di una conoscenza a partire da grandi quantità di dati), trasforma il rapporto fra produttore e consumatore che sembra sempre più riequilibrarsi, se non addirittura ribaltarsi. Il cittadino consumatore, cliente, utente di prodotti e servizi che possono sempre più essere scelti, selezionati, combinati o integrati, in una geometria del consumo che modifica i tradizionali paradigmi del mercato, è una figura ad alto potenziale contrattuale. Per certi versi proprio la relazione negoziale insita nell’atto di acquisto di un prodotto, o comunque di fruizione di un servizio o il giudizio su una merce, su un marchio o su una azienda assicura alla comunità la garanzia di qualità dell’offerta e di trasparenza dei comportamenti dei produttori.

Nella nuova economia a rete è proprio il consumatore la figura protagonista in ambito sociale e anche economico, in grado di introdurre nel tessuto economico elementi di socialità e di democrazia. Grazie alla rete infatti il cittadino consumatore oggi è in grado di dare rilevanza culturale ed economica nel rapporto di relazione commerciale. Il consumatore infatti può scegliere, comparare, selezionare, valutare, acquistare giudicare e pubblicare ogni singolo atto di questa catena del valore. Proprio la reputazione sul web, ossia il rimbalzo in rete dell’immagine e del giudizio sul valore di un prodotto che si ricava dalla media della soddisfazione dei consumatori che lo hanno condiviso, arma oggi la figura del compratore, dandogli potere negoziale anche successivamente alla decisione d’acquisto. Ora resta alle associazioni di rappresentanza dei cittadini raccogliere questa nuova sfida e dare maggiore forza organizzata per riequilibrare i poteri sul mercato e nella società. Se il ‘900 è stato il secolo dei produttori, l’attuale potrebbe essere il secolo dei consumatori cittadini attivi.

Edo Billa