La data di scadenza che si trova nei prodotti confezionati è un valido aiuto per capire quando un prodotto non va più consumato. Ciò vale soprattutto per quelle persone che per via dell’età o altre ragioni hanno una sensibilità alterata. Nelle merci in cui si ritrova la dicitura “consumare entro”, siamo in presenza di una data di scadenza, passata la quale si rischia in termini di salute e il cibo va buttato. Classico è l’esempio del latte fresco. Quando, invece, si trova il “da consumarsi preferibilmente” siamo in presenza di un “termine minimo di conservazione”, entro il quale il produttore garantisce che restano inalterate le caratteristiche di sapore, odore, consistenza e qualità di un prodotto fresco; passato il termine il prodotto resta consumabile, ma potrebbe avere un colore meno vivo, un odore meno intenso o un gusto più debole.
Nella conservazione degli alimenti, frigo e refrigeratore sono ottimi alleati. Si consideri, ad esempio, che la carne di bovino o pollo e tacchino intero, cruda e congelata, può durare fino a dodici mesi. Dodici mesi nel congelatore possono durare anche frutta e verdura. Pane o affettati, nel freezer si mantengono in buono stato sino a un paio di mesi. Il latte e le uova si conservano esclusivamente in frigo, mai nel congelatore, ma dureranno di più se riposti nella parte più fredda. Appena si acquistano gli alimenti è preferibile valutare subito dov’è meglio riporli e, che siano al fresco o a temperatura ambiente, hanno comunque bisogno di contenitori separati e puliti. Scorte troppo abbondanti rispetto alla capacità di un frigo, impediscono la circolazione dell’aria e la corretta refrigerazione. Se il frigo è troppo pieno, si può pensare di togliere miele, caffè, aglio, cipolle, patate, basilico, olio di oliva, che si conservano bene anche a temperatura esterna. Mangiare cibi andati a male può avere gravi conseguenze e un danno alla salute non è certo giustificabile col pretesto di “non buttare”. Ciò detto, non dimentichiamo che il cibo è una risorsa preziosa e lo spreco è un problema etico, economico, strettamente correlato alle complicazioni dell’esaurimento di risorse naturali limitate del nostro pianeta.
Alberto Sottile