Il 15 ottobre è entrato in vigore il DPR 74/2013 che rinnova la disciplina concernente i controlli di efficienza energetica degli impianti di climatizzazione invernale, comunemente noti come caldaie, ed estiva, anche noti come climatizzatori. Opportunamente si è mantenuto l’obbligo di far effettuare i controlli a ditte abilitate, mentre sono cambiati il campo di applicazione e la periodicità. I controlli di efficienza energetica, noti anche come controllo dei fumi, per impianti di potenza compresa fra 10 e 100 kiloWatt, nei quali rientrano tutti quelli domestici, compresi quelli di piccoli condomini, devono essere effettuati almeno ogni 2 anni se l’impianto è alimentato a combustibile liquido o solido e almeno ogni 4 anni se alimentato a gas, metano o GPL indipendentemente dall’età dell’impianto. Per gli impianti di potenza pari o superiore a 100 kW i tempi sono rispettivamente dimezzati, come da tabella sottostante. Chi non ottempera a questi controlli minimi di legge è soggetto a ispezione ed eventuale sanzione.
CALDAIE |
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Tipologia impianto |
Alimentazione |
Potenza termica [kW] |
Cadenza controlli di efficienza energetica |
Impianti con generatore di calore a fiamma |
A combustibile liquido o solido |
10 < P < 100 |
ogni 2 anni |
P > 100 |
ogni anno |
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A gas, metano o GPL |
10 < P < 100 |
ogni 4 anni |
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P > 100 |
ogni 2 anni |
Il primo punto controverso riguarda la questione dei controlli di manutenzione ordinaria (cosa diversa rispetto a quelli sopra descritti): il decreto stabilisce che se non sono previsti nel libretto fornito dall’installatore o dal fabbricante, valgono le norme UNI e CEI e devono essere indicati per iscritto dal manutentore. È rimessa, quindi, in molti casi alla completa discrezionalità del manutentore l’indicazione delle modalità e dei tempi del controllo di manutenzione ordinaria, e ciò a nostro avviso non è accettabile. Tuttavia il decreto non prevede alcuna ispezione né sanzione se la manutenzione ordinaria non è effettuata con la cadenza prevista, dal che si deduce che non è essenziale seguire le indicazioni del manutentore. Ma se il manutentore dichiara che tali controlli sono importanti per la sicurezza, cosa succede se non seguiamo tali prescrizioni?
Il decreto stabilisce anche che i libretti di manutenzione dell’impianto devono essere sostituiti con quelli conformi al decreto stesso, che molti artigiani propongono a prezzi che vanno dai 5 ai 40 euro e oltre. A questo proposito bene ha fatto l’UCIT a creare un libretto online gratuito per i cittadini delle province di Udine e Gorizia, sulle quali ha competenza per le ispezioni. Bene farebbero anche le altre province a seguire l’esempio dell’UCIT.
Novità importanti anche per quanto concerne le ispezioni, che nella nostra regione sono affidate a enti o società di proprietà pubblica. Nel nuovo regolamento si stabilisce che “l’accertamento del rapporto di controllo di efficienza energetica inviato dal manutentore o terzo responsabile è ritenuto sostitutivo dell’ispezione”. Quindi in teoria cesseranno le ispezioni a coloro che effettuano il controllo di efficienza energetica con la cadenza di legge, tranne che per particolari situazioni, quali ad esempio: a) impianti per cui non sia pervenuto il rapporto di controllo di efficienza energetica o per i quali in fase di accertamento siano emersi elementi di criticità; b) impianti dotati di generatori o macchine frigorifere con anzianità superiore a 15 anni. Di conseguenza, e questo è un ulteriore punto controverso, il ticket, che oggi serve a “socializzare” il costo delle ispezioni, non dovrebbe essere più pagato da chi fa effettuare i controlli di efficienza energetica regolarmente, bensì solo da chi in regola non è. Ma anche su questo punto non c’è certezza.
Come si vede i punti controversi sono tanti e sostanziali e solo la Regione può e, anzi, deve intervenire per fare definitivamente chiarezza su una questione che da troppi anni è lasciata in balia di interpretazioni variabili a seconda degli interessi in gioco. Federconsumatori si è mossa per interessare la Regione a intervenire il più celermente possibile in questo senso e continuerà a seguire l’evoluzione della vicenda tenendo aggiornati i cittadini sugli sviluppi.
Marco Missio