Negli scorsi mesi abbiamo assistito all’impennata dei prezzi di luce e gas che hanno raggiunto ai loro massimi ben 0,54 euro a Kw e 2,55 euro al Mc.
Ogni giorno ai nostri sportelli si sono rivolti diversi cittadini che ci chiedevano consigli su come gestire la situazione proprio per il timore di trovarsi a pagare diverse centinaia se non migliaia di euro sulle proprie bollette, ed è stato nostro compito informarli su come scegliere i propri contratti di fornitura, fornendo gli strumenti conoscitivi necessari per leggere la bolletta o il contratto. Ciò ci ha permesso di confortare anche chi, in possesso di contratti a prezzo bloccato sottoscritti poco prima dell’innalzamento dei prezzi, non avrebbe subito aumenti godendo dell’accordo firmato in tempi non sospetti e che sarebbe perdurato per 12, 24 o 30 mesi.
Ora sta accadendo l’opposto: il timore di ulteriori rialzi ha determinato che diverse persone abbiano sottoscritto nel 2022 contratti a prezzo fisso, ovvero in un periodo in cui il prezzo si attestava già su livelli molto alti, con la conseguenza che oggi, con il deciso calo delle quotazioni sia di luce che di gas, si trovano a dover pagare importi decisamente non concorrenziali. Di fatto, nel mese di febbraio 2023 il prezzo del gas e in particolare l’indice PSV, Punto di Scambio Virtuale ovvero quello più utilizzato nella contrattualistica attuale ha raggiunto il valore di 0,60 euro al Mc mentre l’Energia Elettrica, stabilita dal PUN, Prezzo Unico Nazionale si attestava ad una media di 0,16 euro/ Kw. L’ultima volta che si sono raggiunti questi prezzi era il 2021 quindi si può supporre che quasi tutti i contratti a prezzo fisso sottoscritti lo scorso anno si attestano su valori maggiori e pertanto non vantaggiosi per l’utente.
Invitiamo perciò tutti coloro che si trovano in questa condizione a rivedere il proprio contratti di fornitura, optando, visto il trend in discesa, per contratti a prezzo variabile in attesa dell’uscita di nuove offerte a prezzo fisso in linea con il mercato attuale.
Erica Cuccu