È stato recentemente costituito presso la Prefettura di Trieste l’Osservatorio, come definito dall’intesa interistituzionale formalizzata nel protocollo del 27 giugno 2024, che promuove un progetto di rilevazione sperimentale di monitoraggio dei prezzi al consumo di prodotti alimentari e agroalimentari commercializzati nei principali mercati al dettaglio dei comuni capoluogo di regione o di provincia autonoma. Pertanto, ventuno sono gli Osservatori costituiti in tutta Italia, venti nei capoluoghi di regione più uno nella provincia autonoma di Bolzano. L’Osservatorio di Trieste è formato da Prefettura – U.T.G. che ne cura il coordinamento, Camera di Commercio Venezia Giulia Trieste Gorizia, Consiglio Nazionale dei Consumatori e degli Utenti rappresentato da Federconsumatori, MDC e Casa del Consumatore, Ispettorato Territoriale (casa del Made in Italy) Friuli Venezia Giulia e Veneto, Comune di Trieste, CGIL, CISL, UIL, Confcommercio, Coldiretti, Kmecka Zveza/Associazione Agricoltori.
I prodotti oggetto di rilevazione sono complessivamente 49, così suddivisi: 10 prodotti per la frutta, 11 per gli ortaggi, 10 per le carni, 5 per l’ittico, 6 per formaggi, latticini e uova, 7 prodotti stagionali per frutta e ortaggi. Il processo di rilevazione, già in atto a Trieste dal 16 ottobre, viene svolto con cadenza settimanale e l’indagine si svolge per fasi bimestrali. I siti mercatali interessati riguardano Borgo San Sergio e Mercato Coperto di via Carducci. I rilevatori, nominati dalle Associazioni dei Consumatori, trasmettono i dati su una piattaforma digitale all’Unità di Missione a supporto del Garante per la sorveglianza dei prezzi, detto anche “Mister Prezzi”, presso il MIMIT e a Unioncamere che ne cura l’elaborazione per poi essere ritrasmessa all’UDM Garante e Camera di Commercio.
Siamo arrivati a questo anche a seguito delle importanti manifestazioni denominate “Protesta delle Pentole Vuote” del giugno 2022, sostenute dalla quasi totalità delle Associazioni dei Consumatori, quando, a fronte di ingiustificabili fenomeni speculativi sugli aumenti dei prezzi le famiglie si vedevano costrette a rinunce e privazioni con conseguente crescita delle disuguaglianze, povertà energetica e povertà alimentare, nonché rinuncia alle cure. Uno dei punti qualificanti del documento presentato al governo e ai presidi tenuti davanti alle prefetture di tutti i capoluoghi regionali riguardava proprio la richiesta dell’istituzione di Osservatori territoriali con il coinvolgimento delle associazioni dei consumatori. Certamente la condizione delle famiglie non è molto migliorata rispetto al passato, anzi, in molti casi assistiamo a un progressivo aumento delle difficoltà riscontrate dalle stesse a far fronte all’aumento dei costi generalizzati: energetici, anche a causa della fine del mercato tutelato di gas ed energia elettrica, beni alimentari, accesso alle cure, per le note criticità della Sanità Pubblica relativamente alle liste di attesa e conseguente ricorso al privato, solo per fare qualche esempio. Per quanto riguarda la sperimentazione dell’Osservatorio prezzi in questione diamo un giudizio positivo e forniremo fattiva collaborazione per la riuscita della sua missione anche se avremmo preferito un intervento più snello e maggiormente diffuso sul territorio.
Angelo D’Adamo